FIPE: LA RISTORAZIONE DICE NO ALLA RIFORMA SUI CONTRATTI A TERMINE

L’ipotesi di riduzione del ricorso ai contratti a termine inserita nel cosiddetto “decreto dignità” vede la netta contrarietà delle aziende della ristorazione. I contratti a termine costituiscono uno strumento vitale e necessario per tutto il comparto del fuoricasa, caratterizzato da stagionalità e picchi di lavoro difficili da prevedere.  Le misure ipotizzate dal decreto, come la reintroduzione della causale e maggiori costi a carico delle imprese, segnano un pericoloso ritorno al passato e rischiano di cancellare la flessibilità regolare a vantaggio delle formule contrattuali davvero penalizzanti come le partite IVA. È questa la posizione espressa dalla Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi.

Ufficio Stampa FIPE

Deborah Moleri, 3929020133 deborah.moleri@mediatyche.it

Luca Cigliano, 3938138965 luca.cigliano@mediatyche.it